Intervista a Mario Gomboli, direttore della casa editrice Astorina.

Il Re del Terrore, Diabolik, ne ha fatta di strada dal 1962, da quando le sorelle Angela e Luciana Giussani hanno dato vita a questo affascinante personaggio. Come sarà dunque il Diabolik che prenderà vita in questa nuova serie tv in onda su Sky?
Dovrebbe essere coerente a quello che è il personaggio dei fumetti, anzi lo sarà sicuramente.

Le vecchie esperienze, come il film di Mario Bava del 1967, piuttosto che i cartoni animati creati 30 anni dopo, hanno -come dire- modificato il personaggio, nel primo caso adattandolo al "bondismo", in quel periodo James Bond spopolava; mentre nel secondo caso adattandolo a un pubblico molto più giovane.

Per quanto riguarda questa serie, sono sicuro che il carattere e la personalità del personaggio saranno rispettati nella loro interezza.

Seppur, appunto, in passato siano stati già fatti degli esperimenti su Diabolik, quanto questa serie apporta novità?
Beh, non è mai stata fatta una serie televisiva.

L'esperimento del 1967, il film realizzato dal regista Mario Bava e dal produttore De Laurentis, è stato fatto quando il personaggio era nato soltanto da pochi anni.

Oggi come oggi, ci sono 52 anni di storia alle spalle di Diabolik, con 850 episodi scritti, quindi modificarlo e deformarlo, cercando di seguire di volta in volta la linea del giustiziere della notte, dell'horror o del serial killer non avrebbe più senso.

Il personaggio esiste, ha una sua personalità e una serie di sue caratteristiche che verranno sicuramente rispettate e mostrate nella versione televisiva.

Il personaggio di Diabolik, nella serie, sarà quello stesso concepito dalle brillanti menti delle sorelle Giussani. E per quanto concerne le storie che vedremo, saranno attinte da quelle già pubblicate o saranno delle storie inedite?

Il file rouge che legherà i 12 episodi sarà sicuramente inedito. Ci stiamo lavorando.

Sugli episodi singoli si prenderà ispirazione da quello che è già stato pubblicato, soprattutto per quanto riguarda di volta in volta le fughe e i colpi geniali, inserendoli in una traccia assolutamente inedita.

Seppur Diabolik sia un ladro ed uccida chi intralcia i suoi piani, ha dei sani principi etici, come l’onore, la tutela dei più deboli, il senso dell’amicizia, della riconoscenza ed il rispetto degli animi nobili, odiando così i mafiosi, narcotrafficanti, strozzini ed aguzzini. Ed è per questo che il lettore riesce facilmente a trovare una forma di empatia con il protagonista?
Sicuramente si.

Nessun lettore dei romanzi di Thomas Harris si immedesimerebbe in “Hannibal The Cannibal”.

Diabolik è sicuramente un ladro, quando occorre anche un assassino: non è certo un bravo ragazzo.

Però ha un'etica ben precisa, ha il rispetto per i deboli. E' un personaggio che ama le sfide.

Chi dimentica un sacchetto di diamanti accanto a una finestra aperta può stare tranquillo: non verrà certo lui a rubarglieli. Diabolik vuole impadronirsi delle cose più preziose, quelle che i potenti posseggono e proteggono con sistemi sofisticati che, per lui, è appunto una sfida superare.

Non è poi un caso se nel suo mondo, come nel nostro, quelle ricchezze sono in mano a persone socialmente disdicevoli e criminali, contrabbandieri e narcotrafficanti, e quindi questi sono il suo bersaglio.

Non è un giustiziere, ma solo un ladro pragmatico.

Diabolik ed Eva Kant, una coppia affascinante ed affiatata, nel lavoro e nella vita. In che modo sono stati scelti gli attori, se sono stati già scelti?
Gli attori no, sono proprio l'ultima scelta di questo processo creativo.

Prima devono essere preparate le sceneggiature, poi da quelle si valuterà la disponibilità e l'esigenza delle riprese d'interno, che saranno realizzate a Cinecittà con le scenografie di Dante Ferretti, e poi le riprese degli esterni.

Sulla base di questo saranno valutati gli attori. Penso che, sembrerà assurdo, ma probabilmente la prima scelta sarà su Eva Kant, poichè apparirà spesso con il suo volto, mentre Diabolik apparirà soprattutto con la sua classica mise, con la tuta nera che lo copre da capo a piedi. E per le scene spettacolari ci sarà una controfigura.

Oppure Diabolik avrà un volto diverso dal suo (uno dei suoi elementi caratteristici sono proprio le maschere che gli permettono di assumere qualsiasi sembianza) quindi saranno magari altri attori o guest star che interpreteranno “il Re del Terrore” in quella falsa identità.

Almeno credo che così sarà: non è il mio mestiere, io mi occupo di fumetti e non di cinema.

Quindi il processo di realizzazione della serie tv è in corso?
Si sta lavorando sia sulla parte di sceneggiatura, sia sulla parte tecnica. Dante Ferretti ha già realizzato un plastico che ho avuto l'onore di vedere, ma non posso divulgarne le fotografie.

Il set sarà realizzato a Cinecittà e risulta essere il più grande mai realizzato dai tempi di Gangs of New York di Martin Scorzese.

Vi sarà anche il porto di Ghenf, la città portuale dove è ambientata la serie a fumetti.

La cosa più interessante, ma che purtroppo non è ancora sicura al 100%, è che la serie sarà ambientata negli anni '60, come il Diabolik originale. Questo ci permetterà di avere un Diabolik a bordo della sua famosa Jaguar E-type coupé… e non ci saranno né computer né cellulari.

Ancora oggi, nei nostri fumetti queste tecnologie sono presenti il minimo indispensabile.

Quando sarà messa in onda la serie?
Si prevede la messa in onda nella seconda metà del 2016.

Ho l'impressione che stiano lavorando molto sodo per arrivare a quella data.

Le grandi produzioni, non vorrei dire una sciocchezza ma la cosa che mi hanno riferito è che questa sarà la più grande produzione mai realizzata da Sky da quando è nata, forse più di quella di Gomorra e di Romanzo Criminale, hanno bisogno di tempo.

Quando è partito il progetto, si era interessata solo Sky Italia, ma poi è subentrata Sky International con altre produzioni, aumentando certamente il budget a disposizione, ma anche i tempi di realizzazione della serie rispetto a quanto inizialmente previsto.

Nel numero di luglio della collana Il Grande Diabolik  apparirà un episodio, scritto due anni fa per uscire in contemporanea con la serie tv.

La storia narra di Ivan, un poliziotto che si trova a Clerville come custode di un gioiello preziosissimo, ma arriva da molto lontano e nulla sa del Re del Terrore. Quindi l'ispettore Ginko, per spiegargli quali imprevedibili rischi corra quell'oggetto, gli deve raccontare chi sia Diabolik.

Questa storia era stata pensata espressamente per, appunto, la messa in onda della serie tv, prevedendo che questa avrebbe attirato nuovi lettori che non conoscevano affatto Diabolik e illustrare loro chi fosse.

Ovviamente la storia uscirà lo stesso: l’estate ci porta sempre e comunque nuovi lettori, e a loro la dedichiamo.

Questo è uno dei progetti a cui state lavorando, riguardo Diabolik. Ci saranno Mostre o albi speciali in vista dell'uscita della serie?
Noi naturalmente usciamo come sempre con i nostri albi: ogni mese in edicola con una storia inedita e due ristaempe cronologiche.

Ma quando partirà la serie tv ci saranno sicuramente una serie di eventi coordinati con Sky.

Però siamo ancora in una fase preliminare per poterne parlare.

Come casa editrice puntiamo molto sul lancio della serie che auspicabilmente, come è successo con le altre produzioni Sky, arriverà in tutto il mondo, per diffondere i fumetti di Diabolik anche all'estero.

Incrociamo le dita.

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